ILLEGITTIMA LA DELIBERA CHE COLLOCA I CASSONETTI SOTTO LA FINESTRA DI UN ALLOGGIO
- asppimessina
- 15 giu
- Tempo di lettura: 2 min
L'articolo proposto riguarda l'annullabilità di una delibera condominiale che dispone il posizionamento di cassonetti in prossimità della finestra di un alloggio.

Tale situazione può comportare non solo una violazione del diritto di proprietà, ma anche un uso irragionevole delle parti comuni, come confermato dalla recente giurisprudenza.
La delibera condominiale esaminata dalla giurisprudenza più recente (Tribunale di Latina, n. 1025 del 27 maggio 2025) riguarda l'allocazione dei cassonetti della raccolta differenziata sotto la finestra di un alloggio, generando pregiudizi concreti per il proprietario.
Questa situazione ha determinato disagi da esalazioni odorose, soprattutto durante l'estate e configura una lesione del diritto al pieno godimento dell'immobile.
I motivi di illegittimità della delibera
La sentenza afferma la possibilità di annullare la delibera condominiale per eccesso di potere e irragionevolezza per i seguenti motivi
Lesione del diritto di proprietà
Il posizionamento anomalo dei cassonetti rappresenta un uso sproporzionato delle parti comuni.
Inadeguata valutazione delle alternative
Nel caso di specie, l'assemblea condominiale non aveva preso adeguatamente in considerazione altre soluzioni tecniche, come l'uso di locali alternativi.
Utilizzo delle presunzioni giuridiche
Il giudice ha riconosciuto la validità dell'azione attraverso il richiamo all'articolo 2729 del Codice Civile, che consente l'uso di presunzioni semplici per dimostrare i disagi derivanti.
Ha inoltre preso come riferimento l'articolo 889 del Codice Civile per giustificare l'inadeguata distanza tra i cassonetti e l'alloggio, nonostante tale norma si applichi originariamente alle costruzioni.
Eccesso di potere accertato
La giurisprudenza ha riscontrato un comportamento illegittimo da parte dell'assemblea quando ha adottato una deliberazione con motivazioni "apparenti" o errate, come l'affermazione che "non ci fossero alternative" (smentita invece da una consulenza tecnica).
Conclusioni
Qualunque condomino che subisca un danno da delibere simili può agire per l’annullamento della delibera, valorizzando profili di irragionevolezza e eccesso di potere.
I tribunali sono orientati a riconoscere l'equilibrio tra interessi collettivi e diritti individuali, quando una soluzione tecnica alternativa è praticabile.
Riferimenti
''Art. 889 Codice Civile": Distanze minime tra costruzioni.
"Art. 2729 Codice Civile": Valore probatorio delle presunzioni semplici.
Sentenza del Tribunale di Latina, Sentenza n. 1025 del 27/05/2025 .
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